Guida introduttiva: differenze tra le versioni
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<div style="text-align:justify;">La risposta all’impulso è esattamente lo stesso segnale che noi vedremmo, se potessimo emettere un click molto breve ma intenso, nel punto in cui è collocata la sorgente, e registrare in seguito ciò che il microfono catturerebbe ("molto breve" significa che dura giusto il tempo di un campione, alla frequenza di campionamento che stiamo utilizzando per la nostra analisi. Così a 48kHz, questo durerà solo 1/48.000 di secondo, equivalente a 21 milionesimi di secondo, circa). Potreste quindi chiedervi: "Perché non utilizziamo un click"? Una delle difficoltà è che, a causa della sua brevità, dovrebbe essere estremamente intenso per poterci permettere di studiare cosa accade dopo l’istante iniziale al di sopra del rumore di fondo della stanza. Inoltre, non potremmo più utilizzare un altoparlante per generarlo, ma qualcosa di simile ad una pistola a salve o allo scoppio di un palloncino.[[File:sparo.png | right]] Ci sarebbe bisogno anche di un microfono in grado di discriminare il suono molto intenso prodotto dal click, con quello molto più silenzioso dell’eco del click prodotto dalla stanza. Senza contare poi, che la vostra famiglia o i vostri vicini non sarebbero così felici di sentirvi sparare ripetutamente con la pistola a salve per cercare di capire come si comporta la vostra stanza, oltre a non ottenere dei risultati così attendibili come quelli ottenuti utilizzando lo sweep. Per essere più tecnici, è possible ottenere con lo sweep, un rapporto segnale/rumore molto più alto. Il rapporto S/N è determinato dal livello del rumore di fondo e da quanta energia è contenuta nel segnale di test, che a sua volta dipende da quanto forte è il segnale, e da quanto tempo dura. Un impulso è estremamente breve, solo alcuni milionesimi di secondo. Così per ottenere un livello di energia significante, è necessario che questo sia molto intenso. Uno sweep invece, può durare molti secondi, quindi anche ad un volume modesto, la sua energia può valere un milione di volte quella di un impulso. | <div style="text-align:justify;">La risposta all’impulso è esattamente lo stesso segnale che noi vedremmo, se potessimo emettere un click molto breve ma intenso, nel punto in cui è collocata la sorgente, e registrare in seguito ciò che il microfono catturerebbe ("molto breve" significa che dura giusto il tempo di un campione, alla frequenza di campionamento che stiamo utilizzando per la nostra analisi. Così a 48kHz, questo durerà solo 1/48.000 di secondo, equivalente a 21 milionesimi di secondo, circa). Potreste quindi chiedervi: "Perché non utilizziamo un click"? Una delle difficoltà è che, a causa della sua brevità, dovrebbe essere estremamente intenso per poterci permettere di studiare cosa accade dopo l’istante iniziale al di sopra del rumore di fondo della stanza. Inoltre, non potremmo più utilizzare un altoparlante per generarlo, ma qualcosa di simile ad una pistola a salve o allo scoppio di un palloncino.[[File:sparo.png | right]] Ci sarebbe bisogno anche di un microfono in grado di discriminare il suono molto intenso prodotto dal click, con quello molto più silenzioso dell’eco del click prodotto dalla stanza. Senza contare poi, che la vostra famiglia o i vostri vicini non sarebbero così felici di sentirvi sparare ripetutamente con la pistola a salve per cercare di capire come si comporta la vostra stanza, oltre a non ottenere dei risultati così attendibili come quelli ottenuti utilizzando lo sweep. Per essere più tecnici, è possible ottenere con lo sweep, un rapporto segnale/rumore molto più alto. Il rapporto S/N è determinato dal livello del rumore di fondo e da quanta energia è contenuta nel segnale di test, che a sua volta dipende da quanto forte è il segnale, e da quanto tempo dura. Un impulso è estremamente breve, solo alcuni milionesimi di secondo. Così per ottenere un livello di energia significante, è necessario che questo sia molto intenso. Uno sweep invece, può durare molti secondi, quindi anche ad un volume modesto, la sua energia può valere un milione di volte quella di un impulso. | ||
− | Una volta ricavata la risposta all’impulso, possiamo analizzarla per ottenere le informazioni sul comportamento della stanza. L’analisi più semplice è ottenuta applicando la FFT, che mostra la risposta in frequenza tra la posizione della sorgente e la posizione del microfono. Tuttavia, su questa, abbiamo la possibilità di agire. Modificando la parte della risposta all’impulso che viene analizzata dalla FFT, modifichiamo di conseguenza, l'aspetto della risposta della stanza che stiamo osservando. La prima parte della risposta all’impulso, corrisponde al suono diretto tra la sorgente e il microfono, cioè al percorso più breve tra loro. Il suono che deve fare invece, un percorso più lungo per raggiungere il microfono, rimbalzando sulle pareti della stanza, contiene il contributo della stanza. "Mascherando" la risposta all’impulso e analizzando solo la parte iniziale, ci viene mostrata la risposta in frequenza del suono diretto | + | Una volta ricavata la risposta all’impulso, possiamo analizzarla per ottenere le informazioni sul comportamento della stanza. L’analisi più semplice è ottenuta applicando la FFT, che mostra la risposta in frequenza tra la posizione della sorgente e la posizione del microfono. Tuttavia, su questa, abbiamo la possibilità di agire. Modificando la parte della risposta all’impulso che viene analizzata dalla FFT, modifichiamo di conseguenza, l'aspetto della risposta della stanza che stiamo osservando. La prima parte della risposta all’impulso, corrisponde al suono diretto tra la sorgente e il microfono, cioè al percorso più breve tra loro. Il suono che deve fare invece, un percorso più lungo per raggiungere il microfono, rimbalzando sulle pareti della stanza, contiene il contributo della stanza. "Mascherando" la risposta all’impulso e analizzando solo la parte iniziale, ci viene mostrata la risposta in frequenza del suono diretto a cui si aggiunge un contributo leggero o nullo della stanza. Allargando la maschera alle successive parti della risposta, possiamo vedere come il contributo della stanza alteri la risposta in frequenza. La capacità di separare i contributi del suono diretto da quello riflesso, rappresenta una importante differenza tra la risposta in frequenza derivata da una risposta all’impulso e una ricavata da un'analisi in tempo reale (RTA), che, per esempio, può solamente mostrare la risposta combinata della sorgente e della stanza.</div> |
Versione delle 07:58, 7 set 2023
Indice
Iniziare con REW
Come REW esegue le misure
L'analisi inizia quando il suono è stato catturato dal microfono. Il processo, chiamato "Fast Fourier Transform" (FFT) viene utilizzato per calcolare la fase e l'ampiezza dello spettro di frequenze che nel loro complesso costituiscono lo sweep originale (e il relativo spettro), che abbiamo inviato alla sorgente. Lo stesso processo calcola l’ampiezza e la fase delle frequenze catturate dal microfono. Comparando le ampiezze e le fasi dei segnali catturati, con quelle contenute nello sweep originale, possiamo capire come ciascuna frequenza sia stata influenzata dall'altoparlante e dalla risposta della stanza che stiamo misurando. Questo processo, viene chiamato “Funzione di Trasferimento” della stanza, dal punto in cui è situata la sorgente, al punto in cui è situato il microfono di misura. Notare che per una differente posizione della sorgente o per una differente posizione del microfono, corrisponderà una differente funzione di trasferimento, quindi la nostra misura sarà valida per una sola specifica posizione della sorgente e del microfono.
Attrezzatura necessaria
- Un microfono USB dotato di file di calibrazione. Tale microfono può essere usato per misure a banda intera o per basse frequenze. Se il file di calibrazione possiede i dati di sensibilità in un formato che REW riconosce, esso può fungere anche da fonometro calibrato. Il MiniDSP UMIK-1 è raccomandato poichè ha un file di calibrazione in un formato compatibile con REW. Vedere www.minidsp.com o Amazon.
- Un’alternativa al microfono USB, è un microfono analogico, ma molti di essi richiedono un preamplificatore per produrre un segnale a livello di linea e per fornire al microfono l’alimentazione phantom. Per misure a banda intera, il microfono deve essere comunque calibrato per fornire risultati accurati, così come deve essere calibrato il display del misuratore SPL di REW utilizzando un misuratore SPL.
- L’opzione finale è è un fonometro con uscita analogica a livello di linea. Il misuratore Radio Shack è perfettamente adeguato per misure acustiche della stanza in bassa frequenza, sia nella versione con display analogico che digitale. Il misuratore Galaxy CM-140 ha una miglior precisione sulla curva “pesata-C” e un miglior comportamento sulle basse frequenze superiori a quelle del subwoofer, ma è più costoso del misuratore RS.
- Un treppiede che supporti il microfono o il misuratore (d'ora in poi chiamato semplicemente microfono), poichè piccoli movimenti del microfono/fonometro, possono produrre grandi variazioni nelle misurazioni. Per risultati ripetibili è necessario un supporto stabile che mantenga in posizione per un lungo periodo di tempo gli strumenti di misura. Per misure a bassa frequenza (sotto qualche centinaio di Hz), il microfono può essere orientato verso l’alto. Questo evita di doverlo muovere per misurare diversi altoparlanti oltre a facilitare la lettura del display dello strumento. Per eseguire invece misure a frequenze più elevate, è meglio puntare il microfono direttamente verso l’altoparlante che deve essere misurato e che, in entrambi i casi, deve essere posizionato all’altezza dell’orecchio nella vostra posizione di ascolto abituale.
- Se state usando un microfono USB, l’uscita cuffia del vostro computer, può fornire l’adeguato livello dei segnali di test utilizzati da REW. In questo modo, non è necessario utilizzare alcuna scheda audio aggiuntiva. Se invece state usando un fonometro o un microfono con un preamplificatore, sarà necessaria una scheda audio (interna o esterna), con ingresso di linea e con uscita cuffia o linea. Da notare che gli ingressi microfonici di molti PC e laptop NON sono adatti e non dovrebbero essere usati per questo scopo (hanno un guadagno eccessivo e molti presentano un alto livello di rumore e una larghezza di banda limitata) ma, la combinazione degli ingressi micro/linea può essere usata con successo. Le schede audio economiche o integrate, sono tipicamente adeguate allo scopo. Una misura di riferimento della connessione di loopback, può essere utilizzata per rimuovere dalla misurazione, la risposta in frequenza della scheda audio.
- Dei cavi, per collegare il vostro fonometro o l’uscita del vostro pre microfonico, alla vostra scheda audio (se non utilizzate un microfono USB) e per collegare l’uscita cuffia o linea della vostra scheda audio, all’ingresso del vostro processore AV o equalizzatore. I cavi, devono essere abbastanza lunghi per raggiungere, dalla vostra posizione di ascolto (dove è stato posizionato il microfono/misuratore collegato al computer), il vostro processore AV o equalizzatore. Se la vostra scheda audio ha dei connettori RCA, sono necessari dei cavi con queste terminazioni su entrambi i lati. Se invece l’uscita della scheda audio possiede un jack da 3.5mm (1/8"), avete bisogno di un cavo jack – phono stereo (chiamato anche adattatore a Y) o adattatore audio stereo. Vedi immagine qui sotto.
Per collegare un equalizzatore BFD Pro DSP1124P o un FBQ2496, avrete bisogno di un adattatore mono jack da 1/4" (6,35mm), come quello mostrato nella figura qui sotto.
Connessioni
La risposta dell'interfaccia audio, può essere compensata eseguendo una misurazione di riferimento, che si ottiene connettendo la sua uscita direttamente con l’ingresso e configurando REW per sottrarre la risposta misurata, dalle successive misurazioni della stanza. Tuttavia, è anche possibile utilizzare una connessione di loopback dall'altra uscita all'altro ingresso, come riferimento temporale per consentire a REW di compensare automaticamente il ritardo generato dalla scheda audio e dal sistema operativo, durante la misura. Una temporizzazione di riferimento è necessaria anche per una corretta misura della fase, per comparare i ritardi di tempo tra le misure o per rilevare i corretti ritardi degli altoparlanti in sistemi audio multi-canale. Se avete questa necessità, vi servirà un ulteriore accoppiatore RCA per eseguire una connessione di loopback. La scelta di un canale come temporizzazione di riferimento, è stabilito in REW da un check box presente nella pagina Soundcard Preferences. Quando come segnale d'ingresso si utilizza invece un microfono USB anzichè l'interfaccia audio, è possibile utilizzare un riferimento temporale acustico. In questo caso REW genererà un segnale temporale di riferimento sull'uscita che è stata selezionata, prima di generare uno sweep di misura sui canali da testare. Il segnale di temporizzazione è costituito da uno sweep ad alta frequenza per consentire una temporizzazione accurata in modo che un subwoofer, non potendo fisicamente riprodurre frequenze alte, non possa essere utilizzato come canale di riferimento. Le misurazioni avranno un ritardo temporale che corrisponderà alla differenza nella loro distanza dal microfono rispetto alla distanza dell'altoparlante di riferimento: se l'altoparlante di riferimento fosse più lontano il ritardo sarebbe negativo. Si noti che non è possibile utilizzare più sweep con un riferimento temporale acustico.
Collegare un equalizzatore
Gamma di misura del fonometro
Panoramica di REW
Dopo esserci dotati dell’equipaggiamento richiesto, possiamo ora dare un’occhiata a come è organizzato REW per l’esecuzione e l’analisi delle misure guardando la Panoramica di REW.